Viviamo in un epoca sfidante per il nostro cervello. La società moderna si è evoluta, o involuta (dipende dai punti di vista), in modo esponenziale, se prendiamo in considerazione la tecnologia, per esempio, o le varie innovazioni nei più disparati settori. Ma questa super evoluzione non va di pari passo con l'evoluzione della nostra natura UMANA. I primi umani risalgono a 200.000 anni fa, così pare. Ci sono voluti 200.000 anni per essere ciò che siamo. Ma se ci pensiamo bene, negli ultimi 30 anni, il mondo ha fatto un salto quantico. Circa trent'anni fa, per fare una telefonata si doveva raggiungere la propria abitazione o una cabina telefonica, non c'era internet, si studiava sui libri. Non c'era la fretta e la frenesia di oggi. Il tempo era più dilatato, e questo ci permetteva di avere una percezione più profonda di ciò che accadeva dentro e fuori di noi. 

30 anni fa anche lo psicologo era percepito come una figura professionale a cui si rivolgevano i "matti" (per dirla nel linguaggio della Folk Psychology), oggi questa figura è ritenuta un valido supporto per riuscire a camminare in questo mondo ritenuto instabile e in continuo cambiamento. Oggi le neuroscienze stanno indagando in maniera sempre più puntuale, quali sono i meccanismi cerebrali che sottendono ai comportamenti. Sostiene l’OMS che nel 2019, quasi un miliardo di persone nel mondo (incluso il 14% di adolescenti) ha presentato un disturbo di salute mentale; una persona su 100 è deceduta per suicidio e nel 58% dei casi il suicidio si è verificato prima dei 50 anni.  Sottolinea l’OMS, “la salute mentale è molto più dell’assenza di malattia: è una parte intrinseca della nostra salute e del nostro benessere individuale e collettivo” 

Pensaci. Non aspettare. Ti meriti la Felicità.